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Lazzerini Laura406Agevolare le studentesse e gli studenti laureati presso altri atenei italiano fuori regione e intenzionati a proseguire il proprio percorso di studi all'Università di Pisa, iscrivendosi ad un corso di laurea magistrale non a ciclo unico. È questo l’obiettivo del bando, pubblicato in questi giorni dall'Ateneo pisano, che dà la possibilità, ai richiedenti, di accedere ad un contributo di 2500 euro lordi per l’immatricolazione all’anno accademico 2023/2024. Gli interessati hanno tempo fino alle ore 13:00 di giovedì 30 novembre per presentare la propria domanda di partecipazione alla selezione.

“Questo contributo, assieme a quelli previsti per gli affitti dei fuori sede, rientra nelle misure con cui l’Università di Pisa difende il diritto delle nuove generazioni a scegliere l’ateneo che preferiscono per proseguire la propria carriera universitaria  –  ha dichiarato la professoressa Enza Pellecchia, Prorettrice per la coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio – Le misure varate in questi giorni, peraltro, vanno ad aggiungersi ad uno dei regimi contributivi più bassi d’Italia, con una no tax area che prevede, per chi ha un ISEE fino a 26.000 euro, di pagare soltanto la tassa regionale di 140 euro e 16 euro di bollo in caso di immatricolazione”.

Per poter accedere al contributo previsto dall’Università di Pisa, gli studenti che intendono immatricolarsi per l’anno accademico 2023/2024 ad un corso di laurea magistrale non a ciclo unico avendo conseguito, negli ultimi tre anni accademici, una laurea triennale o magistrale presso altro ateneo italiano con sede al di fuori della Toscana devono avere: un’età non superiore ai 30 anni al momento della data di scadenza del bando; un ISEE universitario (anche corrente o parificato) non superiore a € 50.000 e un patrimonio mobiliare, dichiarato ai fini ISEE, non superiore a € 100.000.

Infine, gli studenti che, per l’anno accademico 2023/2024, hanno già fatto domanda di benefici alla Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Toscana (Ardsu Toscana), possono comunque presentare la domanda per l’accesso al contributo per l’immatricolazione. Verranno però esclusi dalla selezione nel caso in cui ottengano il beneficio dell’Ardsu Toscana.

Foto: Laura Lazzerini

Accessibilità, personalizzazione, condivisione, benessere, soddisfazione. Sono queste le parole chiave di UNIversABILITÀ, la nuova iniziativa che l’Università di Pisa dedica a personale e studenti con disabilità.

Pensata per favorire la costruzione di un ambiente di lavoro e studio sempre più all’insegna del benessere psico-fisico e dove siano garantiti soddisfazione personale e professionale l’iniziativa ha due obiettivi principali: promuovere all’interno dell’Università l’inserimento e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità attraverso specifici servizi di sostegno; informare i lavoratori e le lavoratrici in forze della possibilità di accedere, ove sussistano i requisiti, al collocamento mirato.

“Con UNIversABILITÀ si rafforza ancora di più il nostro impegno a fare dell’Università di Pisa un Ateneo in cui tutti possono esprimere al meglio il proprio potenziale - commenta il rettore, Riccardo Zucchi – Già da tempo, infatti, la nostra Università investe sul contrasto a ogni forma di discriminazione, sulle pari opportunità, sulla rimozione degli ostacoli e sulla partecipazione attiva delle persone con disabilità che lavorano, studiano e fanno ricerca presso l’Ateneo. Lo facciamo per la nostra comunità, certo, ma anche per la realtà che la circonda. Il legame che intercorre tra istruzione e cambiamento sociale è, infatti, strettissimo e iniziative come questa possono contribuire alla diffusione e all’affermazione di una corretta cultura dell’inclusività nella nostra società, sia a livello di educazione del singolo cittadino che di mondo del lavoro”.

Su base volontaria e senza che abbia nessuna implicazione diretta sull’idoneità alla mansione specifica, UNIversABILITÀ nasce, dunque, dalla volontà dell’Ateneo di sperimentare prassi e metodologie che utilizzino nuovi approcci di coprogettazione che, partendo dalle necessità di ciascuna persona e dall’analisi del contesto lavorativo, identifichino gli accomodamenti ragionevoli più appropriati per una piena soddisfazione e benessere dei lavoratori e delle lavoratrici.

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“Per fare tutto ciò – spiega Rosario Di Bartolo, Direttore Generale dell’Università di Pisa - abbiamo istituito, presso la struttura del Medico Competente della Medicina del Lavoro dell’Ateneo, un’equipe multidisciplinare che studierà quelle che sono le attuali condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici con disabilità. Questo ci permetterà di identificare la congruità tra mansioni, attività e compiti, l’adeguatezza dei supporti tecnologici e delle specifiche ergonomiche. Ovviamente, e come da nostra tradizione, è confermata la particolare attenzione destinata alla componente studentesca al fine di garantire pari opportunità d’apprendimento, piena partecipazione e autonomia attraverso adeguati supporti e sostegni”.

Nata in seno al Servizio del Medico Competente, l’iniziativa vede il coinvolgimento attivo di: USID-Ufficio Servizi per l’Inclusione di Studenti con Disabilità, Direzione Generale, Direzione del Personale, Ufficio per l’Eguaglianza e le Differenze, Delegato per l'inclusione degli Studenti e del Personale e la Prorettrice per la Coesione della Comunità Universitaria.

money 2387090 1280Pubblicato un nuovo bando per l’accesso ai contributi per le spese di locazione abitativa sostenute dalle studentesse e dagli studenti fuori sede dell'Università di Pisa regolarmente iscritti all'anno accademico 2023/2024. Le domande per l'accesso ai 90 contributi previsti devono essere presentate entro le ore 13 di giovedì 30 novembre 2023.

Per poter partecipare alla selezione, è necessario appartenere ad un nucleo familiare con un ISEE universitario (o corrente o parificato) in corso di validità non superiore a 30.000 euro e essere titolari di un contratto di locazione ad uso abitativo relativo ad un immobile, situato nel comune della sede di frequenza universitaria o in un comune confinante, della durata di almeno 10 mesi nel periodo compreso tra il 1° settembre 2023 e il 31 agosto 2024.

Inoltre, le studentesse e gli studenti che faranno richiesta dei contributi, devono risultare iscritti, per l’anno accademico 2023/2024, ad un corso di laurea o laurea magistrale (compresi i corsi singoli di transizione), a una scuola di specializzazione o a un corso di dottorato dell’Università di Pisa. I canditati, infine, non devono aver usufruito di “altri contributi pubblici per l’alloggio” nel 2023. 

Per maggiori informazioni: Contributo per le spese di locazione abitativa sostenute dagli studenti fuori sede per l'anno accademico 2023/2024

 

Ospedale di Cisanello, aula CS1. La linea del traguardo passa da qui e Sara Scornavacche, studentessa sorda dell’Università di Pisa, la taglia nel migliore dei modi, conquistando la tanto desiderata laurea triennale in Scienze Infermieristiche, dopo aver discusso una tesi dal titolo “Gli occhi dei pazienti con disabilità uditiva e gli occhi degli infermieri. Le barriere comunicative del nursing perioperatorio”.

Una laurea, quella raggiunta mercoledì 18 ottobre col massimo dei voti e sognata fin da quando era bambina, che si aggiunge a quella, sempre triennale, in Scienze Geologiche che la ragazza aveva brillantemente conseguito il 20 settembre 2019, pochi giorni prima di superare il concorso di accesso alle Professioni Sanitarie e immatricolarsi ad Infermieristica.

“Tutti noi sappiamo che con la sordità oggi è difficile affrontare un percorso universitario, come il mio per la mancanza di accessibilità – ha detto Sara Scornavacche ricordando la sua esperienza all’Università di Pisa -  Desidero esprimere la mia profonda gratitudine all'Università di Pisa, in particolare ai professori Luca Fanucci, come delegato della disabilità, ma anche all’ex delegato e ex rettore Paolo Mancarella, con la sua immensa sensibilità, allo staff dell’USID e agli interpreti LIS, che mi hanno sostenuto durante il mio percorso universitario nonostante le sfide legate alla sordità e all'accessibilità. Grazie a loro, ho conseguito due lauree, una in Geologia e l’altra in Infermieristica, realizzando così due dei miei sogni più grandi”.

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“La laurea in Infermieristica è stata una sorpresa incredibile per me, un traguardo che mai avrei pensato di raggiungere – ha raccontato ancora Sara - Questo percorso universitario è stato pieno di ostacoli, soprattutto a causa della pandemia, ma non ho mai smesso di lottare. È stata una sfida che ho affrontato con determinazione e una grande sfida anche per il personale sanitario e medico”.

Infine, la neolaureata ha mandato un messaggio di incoraggiamento a tutte le studentesse e a tutti gli studenti con disabilità che stanno considerando un percorso simile al suo o in ambito scientifico: “È vero che questi percorsi possono sembrare spaventosi e pieno di incertezze, ci saranno paure di non farcela, pensieri di mollare per pregiudizi e stereotipi, pensieri di non saper come fare e come affrontarli, tanti sacrifici e delusioni. Con questo voglio dirvi, affrontate le sfide giorno dopo giorno, date tempo al tempo e credete sempre nei vostri sogni, e vedrete che riuscirete a raggiungere i vostri obiettivi, superando ogni ostacolo. Siate audaci, siate determinati e credete sempre in voi stessi. Il mondo è pieno di opportunità, anche per chi come noi deve superare barriere comunicative. Insieme, possiamo fare la differenza e rendere il mondo un luogo più accessibile per tutti."

“Sara - ha commentato Luca Fanucci, Delegato all’inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA - ha contagiato con la sua gioiosità tutte le persone con cui è venuta in contatto nel corso della sua carriera universitaria. Le sono personalmente grato per l’entusiasmo con cui ha partecipato a tutte le iniziative e collaborazioni che gli abbiamo proposto negli anni, non ultimo contribuire alla collana Progetti di Vita con la narrazione della sua personale esperienza”.

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Originaria del comune di Poggibonsi (SI) Sara Scornavacche, 29 anni compiuti il 10 aprile, oltre ad essere una valente studentessa è anche un’educatrice, docente di Lingua dei segni italiana e una mediatrice culturale di Lingua dei segni italiana/internazionale. Negli anni ha collaborato con le scuole dell’infanzia e le scuole primarie e secondarie nelle province di Livorno e di Siena. Oltre ad aver collaborato con associazioni che si occupano di bambini con difficoltà comunicative. Come mediatrice culturale, Sara è traduttrice di due lingue e collabora con una cooperativa che si occupa di assistenza agli immigrati, aiutando diversi ragazzi sordi stranieri che non conoscono la nostra lingua. Svolge, infine, attività di volontariato, in particolare presso il Dynamo Camp.

Nei suoi anni universitari è stata seguita dall'USID, l'Ufficio Servizi per l'Inclusione di studenti con disabilità dell’Università di Pisa, prevalentemente mediante l'affiancamento di studenti part-time e del servizio di interpretariato LIS (Lingua dei Segni Italiana), che gli hanno garantito la piena accessibilità alle lezioni e alle attività di tirocinio.

Rendere ancora più efficace e trasversale la ricerca e la sperimentazione per incoraggiare nuovi progetti che coniughino l’innovazione tecnologica con il percorso della transizione energetica verso un’energia a zero emissioni nette. È questo uno degli obiettivi più ambiziosi dell’accordo quadro che l’Università di Pisa e l’azienda Baker Hughes hanno firmato oggi, consolidando una collaborazione strategica nel campo della ricerca per la transizione energetica iniziata nel 2010.

“Con questo accordo quadro confermiamo la nostra volontà di consolidare le relazioni e le sinergie con le imprese del territorio – ha dichiarato il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi - Negli anni sono state molte le attività di ricerca svolte in collaborazione con Baker Hughes, ma da oggi inizia una nuova fase. L’accordo che abbiamo appena firmato dà, infatti, maggior organicità ad un rapporto iniziato oltre dieci anni fa con i nostri dipartimenti di ingegneria e quello di economia e management, che adesso potrà, invece, allargarsi anche ad altre aree, permettendo lo sviluppo di sempre nuovi progetti di ricerca e di innovazione tecnologica nell'ambito della sostenibilità ambientale”.

“In Baker Hughes lavoriamo per proporre soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la decarbonizzazione lungo l’intera catena del valore dell’energia, che puntiamo a rendere più sicura, più sostenibile e più efficiente per le persone e per il pianeta - dichiara Paolo Noccioni, Presidente di Nuovo Pignone, IET, Baker Hughes - Siamo felici di allargare il perimetro della collaborazione con l’Università di Pisa, perché per noi la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni sono la chiave per affrontare un percorso lungo e sfidante come quello verso la transizione energetica. Siamo convinti che il successo di questo percorso dipenda dalla capacità di attivare un sistema di rapporti e collaborazioni con le migliori eccellenze accademiche e aziendali, oltre che con le Istituzioni e le comunità locali nelle quali operiamo”.

 

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Paolo Noccioni, Presidente di Nuovo Pignone, IET, Baker Hughes, e Riccardo Zucchi, Rettore Università di Pisa

 

“Questo accordo intende consolidare e ampliare la collaborazione tra Baker Hughes e la nostra università, per far fronte alle sfide poste dalla transizione energetica – ha spiegato la professoressa Chiara Galletti, delegata del rettore per le relazioni industriali - L’utilizzo di vettori energetici da fonti rinnovabili, quali l’idrogeno verde, richiede una forte innovazione tecnologica, in quanto le tecnologie esistenti sono state tradizionalmente sviluppate per combustibili fossili. Tale innovazione può essere stimolata efficacemente dall’interazione tra il mondo accademico e quello industriale. Questo accordo è perfettamente in linea con gli obiettivi strategici dell’attuale governance sulla valorizzazione delle conoscenze attraverso un dialogo sempre più stretto con il territorio.” 

A conferma della concretezza di questo accordo, nel pomeriggio è stato inaugurato, presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa, un primo laboratorio congiunto per la “Progettazione delle macchine a fluido”.

"Questo  laboratorio rappresenta il coronamento di anni di collaborazione tra l'Ateneo e Baker Hughes in moltissimi settori dell'ingegneria - ha dichiarato il professor Leonardo Bertini, coordinatore della struttura -  Nel laboratorio troveranno posto tutti quegli studenti e quei dottorandi che svolgono attività di ricerca in collaborazione con Baker Hughes su tematiche di interesse comune con l'Università e qui potranno accedere a strumenti di calcolo avanzati, messi a disposizione direttamente dall'azienda. Questo è un elemento estremamente importante per la loro formazione di ingegneri perché li mette a contatto con le problematiche quotidiane del loro lavoro. Sono convinto che questa collaborazione rappresenti una grande opportunità anche per la Toscana e per tutto il Paese".

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L’accordo quadro siglato con Baker Hughes rappresenta, infine, una grande opportunità anche per studentesse e gli studenti dell’Università di Pisa, grazie alla possibilità tirocini curricolari ed extra curricolari che agevoleranno il loro ingresso nel mondo del lavoro. Per non parlare delle borse di ricerca e di dottorato che l’azienda finanzia. Baker Hughes ha, inoltre, lanciato presso l'Università di Pisa il premio di Laurea intitolato alla memoria del collega Daniele Tampucci.

Nell’occasione della firma dell’accordo quadro è stato presentato anche un Protocollo di Intesa che delinea le principali progettualità che i due soggetti intendono realizzare insieme, con riferimento alla terza missione universitaria e che riguardano in particolar modo la valorizzazione e la diffusione delle materie STEM, l’inclusione e la parità di genere.

c4d19c1d 63d2 4ec2 b250 169ce5fb87e2Terza edizione per la rassegna “Ne parliamo in Sapienza”. Dopo i temi della prima edizione (ottobre 2022), dedicata alle grandi sfide dell’attualità (la salute, l’istruzione, la guerra, il PNRR), e il ciclo incentrato sul significato per la nostra storia del 25 aprile, l’Università di Pisa attraverso il Cidic-Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura si apre ancora una volta alle scuole e alla cittadinanza per creare un’occasione di conoscenza e dibattito.

Il titolo scelto per “Ne parliamo in Sapienza 2023”, in programma venerdì 20 e sabato 21 ottobre, è “L’arte del confronto. Etica e responsabilità nel Dialogo”.

Tre conversazioni, tre momenti di discussione aperta che si svolgeranno nel luogo simbolo dell’Università e della città di Pisa - il Palazzo della Sapienza, appunto - grazie alla presenza e al contributo di scienziati, giornalisti, magistrati, professori, storici, filosofi, imprenditori digitali.

Relatori di primo piano chiamati a riflettere su alcune delle possibili declinazioni del dialogo, inteso come ‘strumento’ e ‘antidoto’ prezioso, fondamentale oggi più che mai per affrontare e comprendere (anche) i drammatici nodi dell’attualità che la cronaca internazionale sta, purtroppo, tornando a ‘raccontare’.

  • Dialogo religioso (20 ottobre, ore 16:30). Relatori: Corrado Augias, Agnese Pini, Leonardo Sileo, Riccardo Zucchi
  • Dialogo generazionale (21 ottobre, ore 11). Relatori: Ciro Conversano, Adriano Fabris, Lisa Iotti, Mario Moroni
  • Dialogo politico (21 ottobre, ore 16:30). Relatori: Franco Cardini, David Cerri, Donatella Di Cesare, Corrado Formigli, Armando Spataro.


Tutti gli incontri saranno moderati dalla giornalista Gianna Fregonara e trasmessi, per garantire come sempre la massima visibilità, anche in diretta streaming sul canale Youtube dell’Ateneo.


La rassegna, come è ormai diventata consuetudine, si concluderà a teatro: venerdì 27 ottobre alle ore 21, al Teatro Nuovo-Binario Vivo, tutta la cittadinanza è invitata a partecipare allo spettacolo “Si può andare d’accordo senza esserlo” con Enzo Bianchi e Piergiorgio Odifreddi (ingresso libero fino ad esaurimento posti, prenotazioni sulla piattaforma ciaotikets al link https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/si-puo-andare-daccordo-senza-esserlo)

Il Magnifico Rettore Riccardo Zucchi: “Dialogo vuol dire incontro, confronto tra posizioni diverse ed è proprio qui che risiedono le fondamenta del pensiero occidentale, da Platone ad oggi. Il tema scelto per questa edizione di Ne parliamo in Sapienza è, quindi, molto importante sia a livello teoretico che dal punto di vista delle implicazioni pratiche, in particolare in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. Il messaggio è che alle armi e al confronto violento deve sostituirsi la ricerca di quella parte, grande e piccola che sia, di verità e legittimità che sta in tutte le posizioni. Un tema fecondo da lanciare e veicolare alla cittadinanza, ai giovani e a tutta la società”.

Il Direttore del Cidic Saulle Panizza: “Parlare di etica e responsabilità nel dialogo significa scegliere la direzione opposta allo scontro, evitando qualsiasi contrapposizione urlata. Significa promuovere un confronto di posizioni, punti di vista, sensibilità, a partire dal ragionamento e dagli argomenti della scienza e del pensiero, per aiutare tutti noi a comprendere meglio la complessità dei temi trattati. È una delle missioni di crescente rilievo degli Atenei, che l’Università di Pisa porta avanti dal 2021 con un Centro di Ateneo dedicato. Ed è una scelta quanto mai opportuna, oggi, alla luce della deriva cui spesso si assiste, anche mediatica. Doverosa, anzi, per un’Istituzione che fa della ricerca, della trasmissione del sapere e della diffusione della cultura la propria ragion d’essere”.

Tutto il programma è disponibile sul sito: https://neparliamoinsapienza.cidic.unipi.it

university of pisa logo freelogovectors.net 1Di fronte alla drammatica situazione creatasi in Israele e nella striscia di Gaza, determinata dagli attacchi terroristici operati da Hamas contro Israele, con migliaia di morti, inclusi civili e bambini, e dalla successiva risposta israeliana, l’Università di Pisa esprime il proprio sgomento per la violazione dei valori umani più sacri, e il cordoglio per tutte le vittime.

L’Ateneo condivide con il Presidente Mattarella “le espressioni della solidarietà dell’Italia” e ribadisce “la più ferma e convinta condanna di questo proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la prospettiva di una pace duratura - da tutti avvertita come necessaria - tra israeliani e palestinesi”. Auspica inoltre una rapida de-escalation, l’interruzione dei lanci dei missili e dei bombardamenti, la messa in sicurezza dei civili israeliani e palestinesi, la liberazione degli ostaggi, il rispetto dei principi del diritto internazionale umanitario.

Il 12 ottobre era prevista l’inaugurazione dell’opera di Elena Cologni “416_SR1938”, installata al Polo della Memoria per ricordare il numero degli abitanti ebrei presenti a Pisa nel 1938 al momento del varo delle leggi razziali, e il relativo convegno su “Architettura e arte in dialogo con la memoria”. Nell’angoscia di queste giornate, l’oggettiva difficoltà a cogliere pienamente il messaggio trasmesso dall’opera, oltre ai potenziali rischi per la sicurezza, ci hanno indotto a rinviare l’evento a un tempo più propizio, che ci auguriamo essere prossimo.

Sviluppare e promuovere soluzioni innovative per la sicurezza della rete e collaborare con il personale universitario e gli studenti, con possibilità di internship retribuite in azienda. Ruota attorno a questi punti l'intesa siglata questa mattina tra l'Università di Pisa e SonicWall, azienda leader nel campo della cybersecurity, per la realizzazione di quello che sarà il SonicWall Solution Centre di UniPisa.

“Con questo accordo puntiamo a consolidare il nostro ruolo di leadership, in Italia, nel campo della digitalizzazione; campo nel quale la sicurezza gioca un ruolo fondamentale  - ha dichiarato il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi – La partnership che svilupperemo assieme a SonicWall, rappresenta, peraltro, una grandissima opportunità di formazione e professionale per le nostre studentesse e i nostri studenti che, durante i loro percorsi di laurea di primo livello, laurea magistrale e dottorato di ricerca, potranno ampliare le proprie conoscenze del settore della cybersecurity acquisendo, questo è il nostro auspicio, un importante vantaggio competitivo per la propria futura carriera”.

SonicWall è onorata di collaborare con l'Università di Pisa per contribuire alla formazione dei  propri studenti, aiutandoli a comprendere le minacce e le opportunità che il mondo della sicurezza informatica presenta loro ora e in futuro - ha dichiarato Bob VanKirk, CEO e Presidente di SonicWall - Gli istituti scolastici devono fare della sicurezza informatica una priorità e SonicWall è felice di unirsi all'Università di Pisa nel rendere la sicurezza informatica una priorità tra i suoi studenti”.

 

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Il rettore dell'Università di Pisa, Riccardo Zucchi, e il CEO e presidente di SonicWall Bob Vankirk in occasione della presentazione dell'accordo

 

“L'Università di Pisa è responsabile della sicurezza di una vasta rete distribuita di sistemi, studenti, docenti, applicazioni e servizi per fornire i più alti livelli di apprendimento on-campus e in remoto e ora sta andando oltre l'infrastruttura - ha dichiarato Luca Taglioretti, Vice Presidente EMEA South and MSSP Programs di SonicWall - Insieme lavoreremo alla formazione degli studenti, nella condizione che comprendere l’importanza della cybersecurity sia il primo passo per mantenere se stessi e i propri contatti al sicuro e lontano dai crimini informatici”.

Nel SonicWall Solution Center di Pisa verranno svolte attività di beta testing e di validazione dei prodotti e dei servizi di SonicWall per la sicurezza della rete; saranno creati ambienti dimostrativi che serviranno come architetture di riferimento per i partner e i clienti dell'azienda statunitense e verranno anche elaborati prototipi concettuali (Proof of Concept) di nuovi prodotti e servizi per valutarne le potenzialità di sviluppo e i relativi investimenti.

Previsti anche programmi di tirocinio per le studentesse e gli studenti dell'Università di Pisa, che potranno così acquisire le conoscenze relative al mondo del lavoro necessarie a completare il proprio percorso formativo accademico e facilitare le loro successive scelte professionali. Allo stesso modo, nell'ambito dell'accordo, SonicWall svolgerà attività di formazione per gli studenti UniPi al fine di aiutarli a presentassi al mondo del lavoro nel migliore dei modi.

Ciro Ravenna15 novembre 1943, Ferrara. I fascisti prelevano dalle loro abitazioni 72 persone: oppositori del regime, "traditori" e molti ebrei. Fra di loro, anche il professor Ciro Ravenna, uno dei più illustri chimici italiani del Novecento, salito alla cattedra di Chimica agraria dell’Università di Pisa nel 1923. È tra queste due date e i relativi anniversari - l’80° dell’arresto e il 100° del suo arrivo all’Ateneo pisano - che si disegna la tragica parabola della vita di un uomo e di uno scienziato la cui unica “colpa” è stata quella di essere nato ebreo. Nel mezzo, una prestigiosa carriera accademica spazzata via dalla promulgazione delle leggi razziali del 1938, di cui quest’anno cade l’85° anniversario.

A distanza di 80 anni da quel drammatico arresto, che condurrà Ciro Ravenna alla morte nel lager Auschwitz, riaccende la memoria sulla sua figura di scienziato la professoressa Maria Vittoria Barbarulo che domani, in occasione del XX Congresso di Fondamenti e Storia della Chimica (Lucca, 10-13 ottobre), dedicherà a Ciro Ravenna il suo intervento dal titolo “Dall’aurora imperiale all’alte Judenrampe”.

"Le persone muoiono realmente nel momento in cui ne viene meno il ricordo - spiega Maria Vittoria Barbarulo - Non a caso nella tradizione ebraica il ricordo di chi non è più tra noi è una benedizione e questo è il principio ispiratore del breve intervento che ho deciso di dedicare al professor Ciro Ravenna nel centenario dell’avvio del suo rapporto di collaborazione con l’Università di Pisa e nell’ottantesimo anniversario del suo arresto”.

“Nello specifico illustrerò alcuni aspetti meno noti del suo lavoro, relativi al periodo tra il 1933 e il 1943 – aggiunge Barbarulo - Nel decennio in esame, infatti, il professore è impegnato, tra le attività coerenti con il suo autorevole e imponente curriculum, nella preparazione di due apprezzati testi di Chimica pedologica e di Chimica agraria, quarto volume dell’ampio progetto dell’Enciclopedia agraria, pubblicati rispettivamente da Zanichelli e UTET".

"Per entrambi i libri sono state riprese le entusiastiche letture critiche comparse all’epoca su La Chimica e l’Industria - conclude la docente - Per il primo viene scoperta una recensione su un’importante rivista tedesca che ne sottolinea la validità internazionale come libro di testo, per il secondo, in particolare, viene realizzato un interessante confronto tra la tabella degli elementi realizzata dal professor Ravenna e quella elaborata negli anni 1934/35 dalla Commissione dei pesi atomici dell’Unione Internazionale di Chimica. La legislazione antiebraica del 1938 polverizza la carriera accademica del professor Ravenna, che potrà solo insegnare Chimica alla Scuola ebraica di Ferrara e, successivamente, nei corsi universitari organizzati all’Istituto israelitico di via Eupili a Milano, fino al dramma dell’internamento nel campo di Fossoli e della deportazione".

Un documento dell’Archivio dell’Università di Pisa, scritto a macchina il 24 settembre 1938 con successive aggiunte manoscritte, unisce la vergogna delle leggi razziali fasciste e l’orrore della Shoah. “Accanto al nome di Ciro Ravenna sono tracciate una croce e la scritta dep(ortato), mentre al nome di Enrica Calabresi, della stessa Facoltà di Agraria, si è aggiunto suicida (per sfuggire alla deportazione) – mette in evidenza il professor Fabrizio Franceschini, docente di Linguistica italiana e Storia della lingua italiana dell'Università di Pisa - Tuttavia, quando parliamo delle vittime delle leggi razziali e della Shoah, la loro immagine viva dev’essere sempre presente. Il contributo di Barbarulo ce la restituisce pienamente, aggiungendo nuovi elementi al profilo di Ravenna firmato da Alberto Aimo ed Enrico Bonari in Vite sospese. 1938: Università ed ebrei a Pisa”.

Quando viene arrestato, il 15 novembre 1943, Ciro Ravenna ha da poco compiuto 65 anni e, dopo essere stato trasferito dal carcere cittadino al campo di Fossoli, il 22 febbraio 1944, con lo stesso convoglio in cui viaggiò Primo Levi, viene deportato nel campo di sterminio di Auschwitz dove verrà ucciso nel giorno stesso del suo arrivo, il 26 febbraio del 1944.

 

Ciro Ravenna

Ciro Ravenna (Ferrara, 13 novembre 1878 – Auschwitz, 26 febbraio 1944) è stato un chimico e accademico italiano. Ciro Ravenna nasce a Ferrara nel 1878 da Pacifico Clemente Ravenna e Clelia Nunes-Vais, una famiglia ebraica. Dal 1909 lavora all’Università di Bologna dove collabora con Giacomo Luigi Ciamician alle sue ricerche sulla chimica delle piante. Qui Ravenna pubblica i suoi primi lavori (Manuale di analisi chimica agraria e bromatologica, Bologna, 1915).

Nel 1923 Ravenna vince il concorso alla cattedra di Chimica Agraria all’Università di Pisa. Promosso professore ordinario dal 1924 e nominato pochi mesi dopo direttore dell’Istituto superiore agrario di Pisa, nel 1931 fu insignito della croce di cavaliere della Corona d’Italia e venne designato a tenere il discorso inaugurale per l’anno accademico 1931-32 dell’Università pisana poi pubblicato col titolo Da Giusto Liebig alla battaglia del grano, in Giornale di chimica industriale ed applicata (1931).

Dal 1935, quando la scuola Agraria Pisana è trasformata in Facoltà di Agraria, diviene Preside della Facoltà. A Pisa, Ravenna continua i suoi studi sulla formazione e sul significato biologico degli alcaloidi e fa le prime esperienze di concimazione carbonica. Nel 1936 pubblica il suo testo più noto e importante sulla chimica vegetale, pedologica e bromatologica (Chimica Agraria, UTET, Torino, 1936).

Nel 1938, in seguito alle leggi razziali fasciste, è estromesso dall’insegnamento universitario. Rientrato nella sua città natale, negli anni seguenti Ravenna si guadagna da vivere attraverso lezioni private e come insegnante alla scuola ebraica di Ferrara. Collabora anche al Corso Universitario di Chimica istituito in quegli anni dalla comunità ebraica in via Eupili a Milano.

Dopo la costituzione della Repubblica di Salò, Ravenna è arrestato a Ferrara dalla polizia repubblichina il 15 novembre 1943, deportato nel campo di concentramento di Fossoli e consegnato ai tedeschi. Ravenna è condotto a Auschwitz il 22 febbraio 1944 sullo stesso treno dove viaggia anche Primo Levi, e ucciso il giorno stesso del suo arrivo al campo, il 26 febbraio 1944. Stessa sorte subiranno nei mesi successivi anche i fratelli Giorgio e Mario e la sorella Bianca.

Giornata di grande commozione, quella di oggi, per la comunità dell’Università di Pisa che questa mattina ha intitolato la sede del suo Contamination Lab (CLab Pisa) alla professoressa Giovanna Mariani, docente di finanza aziendale e presidente del corso di laurea magistrale in Banca, finanza aziendale e mercati finanziari, scomparsa il 4 novembre scorso a soli 60 anni.

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Una cerimonia sentitissima a cui hanno preso parte i familiari della professoressa; numerosi amici e colleghi; il prorettore vicario, Giuseppe Iannaccone; gli ex rettori Massimo Mario Augello e Paolo Maria Mancarella e l’ex direttore generale dell’Ateneo, Riccardo Grasso. Oltre al delegato del rettore per la promozione della cultura imprenditoriale e dell'innovazione, Alessio Cavicchi; al presidente del Comitato Spin Off dell'Ateneo pisano, Stefano Chessa, e a tre docenti titolari di altrettante spin-off dell'Ateneo Pisano: Luca Fanucci (Ingeniars S.r.L.), Ugo Faraguna (Sleepacta S.r.L.) e Filippo Graziani (Bee Queen 33 S.r.L.).

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“La ‘Gloria’ ha vinto la sua battaglia chiamando in anticipo la professoressa Giovanna Mariani, alla quale è valsa interpretare la vita quale perduranza di significato al ‘Valore’ della Persona – ha detto la professoressa Elena Bruno, attuale presidente del Corso di Laurea Magistrale in Banca, Finanza Aziendale e Mercati Finanziari dell’Università di Pisa e legata da una profonda amicizia a Mariani - Di lei permangono in me contributi di linearità comportamentale e generosità affettiva e professionale che la innalzano a modello da imitare”.

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Caratteri, questi, che tornano, forti, anche nel ritratto che di Giovanna Mariani ha tratteggiato il professor Luca Spataro, direttore del Dipartimento Economia e Management dell'Ateneo Pisano. “Giovanna era una persona schietta, generosa, appassionata e, proprio per questo, in grado di coinvolgere chi le stava intorno - ha ricordato durante la cerimonia di intitolazione – L’ho conosciuta nei primi anni 2000 e ben presto potei apprezzarne la dedizione nell'insegnamento, la capacità di coinvolgersi in nuovi e numerosi progetti, di instaurare rapporti improntati al rigore e al rispetto con colleghi e studenti”.

“Le sue ultime fatiche - ha aggiunto Spataro - sono state il curriculum internazionale del corso di laurea di Banca, finanza aziendale e mercati finanziari, con cui ha arricchito l'offerta didattica del Dipartimento, nonché il progetto PRIN di cui era capofila e che verrà portato avanti dai suoi collaboratori sparsi in diversi Atenei italiani. Ma l’eredità lasciata da Giovanna è anche caratterizzata dal coraggio e dall’attaccamento alla vita che ci ha testimoniato nel combattere la malattia”.

Intitolazione CLab Giovanna Mariani targa low

Per tutto questo l'Università di Pisa ha voluto ricordarla; "per la sua eccellenza e autenticità di modello culturale, correlate a capacità rappresentativa di “Arte” formativa imprenditoriale", come recita la targa commemorativa scoperta oggi nel cortile interno del Centro Congressi "Le Benedettine", dove si trova la sede di quel CLab alla cui nascita, la professoressa Mariani, ha dato un contributo fondamentale, come hanno ricordato i colleghi e gli amici dell’Unità Servizi Trasferimento Tecnologico dell’Università di Pisa: “L'attività del Comitato Spin off ed il conseguente supporto alle start up, il Contamination Lab Pisa, così come molte altre attività in seno all’unità del trasferimento tecnologico, sono nate e cresciute con Giovanna. Ci ha insegnato che la dimensione sociale di un’impresa rappresenta sia una premessa sia un ingrediente per riuscire ad inserirsi e costruire legami con il territorio. Il suo pensiero divergente e l’approccio inclusivo sono stati per noi il valore aggiunto alle molte giornate di lavoro trascorse insieme, che vogliamo appunto ricordare con l’intitolazione a suo nome della sede del Contamination Lab Pisa”.

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